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Visualizza articoli per tag: Pace

Martedì, 12 Agosto 2014 08:53

Un grido di aiuto

12 agosto

colomba pace"... la nostra tragedia non è stata presa sul serio sin dall’inizio..." questo è l'allarmante appello di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliario di Baghdad.

Il dramma umanitario di migliaia di civili delle minoranze, specie yazida e cristiana, nel nord dell’Iraq continua. Viveri e acqua arrivano lentamente dagli aerei americani e europei sulle montagne del Sinjar dove quasi 50 bambini yazidi, secondo fonti governative, muoiono ogni giorno. Ong e chiesa locale sono in azione in Kurdistan dove migliaia di sfollati arrivano di continuo scappando dall’Isis. I guerriglieri avanzano trovando scarsa resistenza nei curdi...

L'appello che si leva difronte a tutto ciò è quello di un intervento più incisivo a livello internazionale, ma soprattutto che la situazione venga presa seriamente nella sua gravità. L'appello è quello di un intervento deciso, di non vendere più armi all'ISIS e quello di promuovere il rispetto religioso e della persona.

ASCOLTA L'INTERVENTO DI MONS. SHLEMON WARDUNI, VESCOVO AUSILIARIO DI BAGHDAD)

(fonte: news.va)

 

Pubblicato in 2014
Lunedì, 11 Agosto 2014 08:00

Iraq: in cerca di pace

11 agosto

Iraq“La violenza non si sconfigge con altra violenza. Dona la pace, Signore, ai nostri giorni!"... il Santo Padre continua a mantenere alta l'attenzione su quanto sta accadendo in Iraq, mentre cresce l’allarme per la situazione umanitaria nel nord del paese.

Le minoranze cristiana e yazida sono in fuga dalle violenze e le persecuzione dei jihadisti dell’Isis e la pressione internazionale spinge affinchè si formi un nuovo governo di coalizione che coinvolga tutte le componenti etniche del Paese.

La situazione dei civili che si sono spinti nelle zone di montagna del nord dell'Iraq per sfuggire alle persecuzioni dei jihadisti è sempre più difficile e gli aerei militari americani stanno provvedendo a paracadutare nuovi carichi di viveri e di acqua. Il pentagono riferisce di aiuti destinati a migliaia di iracheni bloccati “sui monti Sinjar”, senza specificarne il numero preciso. Le ultime cifre stimano almeno 100mila sfollati, 20mila dei quali avrebbero trovato una via di salvezza nel Kurdistan iracheno. Nel mirino dei miliziani dello stato islamico restano gli yazidi e i cristiani, questi ultimi sono confluiti in migliaia per lo più ad Erbil, principale città Kurdistan.

Sul fronte politico resta lo stallo a Baghdad per la formazione di un governo di unità nazionale. Washington ha ribadito il pieno appoggio al presidente iracheno, Fuad Massum, che ha intimato al parlamento di nominare un premier, minacciando lo scioglimento dell’assemblea, e nei confronti del quale il premier Nuri al Maliki intende sporgere denuncia per aver violato la Costituzione. Al Maliki non intende infatti rinunciare al tentativo di formare per la terza volta un esecutivo.

(fonte: news.va)

 

Pubblicato in 2014
Sabato, 12 Luglio 2014 13:30

Una pace giusta e genuina

12 luglio

PaceIl Consiglio Mondiale della Chiesa (Wcc) ha rivolto una ferma condanna agli attacchi israeliani a Gaza, una eguale condanna dell’offensiva di Gaza verso Israele e una richiesta di intervento alle Nazioni Unite per mettere fine al conflitto.

Il Comitato centrale del Wcc ha chiesto di porre fine all’occupazione illegale e al blocco imposto da Israele alla Striscia di Gaza, inoltre, ha spesso espresso preoccupazione per i crescenti livelli di tensione e violenza nel Paese, sottolineando che “israeliani e palestinesi vogliono benessere e sicurezza, una pace giusta e genuina”.

Nella nota divulgata dalla Wcc viene espresso che in tale situazione non aiuta il recente fallimento dei negoziati, che ha portato alla perdita di una comune visione del futuro e ha accresciuto un nuovo “ciclo insopportabile e infernale della violenza e dell’odio che non si fermerà fintanto che continuerà l’occupazione”. Infatti, “ciò che sta accadendo oggi non è una tragedia isolata ma deve essere vista nel contesto dell’occupazione dei territori palestinesi iniziata nel 1967”, ricorda il documento.

In quest’ottica la Wcc si appella al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e li ha esortati a richiedere alle parti in conflitto di mettere fine a ogni genere di violenza. Si è appellata anche alle Chiese e ai leader religiosi chiedendo loro di “lavorare insieme per trasformare il discorso di odio e vendetta, che si sta diffondendo sempre più, in un discorso che veda gli altri come vicini, fratelli e sorelle nel Signore”.

 

Pubblicato in 2014
Giovedì, 11 Luglio 2013 15:47

Attualità: 1000 palloncini per la pace

11 luglio 

 

Palloncini nel cieloI bambini Unitalsi  “in missione di pace” a Barcellona hanno legato delle preghiere a centinaia di palloncini fatti volare in aria durante la preghiera di chiusura del loro pellegrinaggio. Nelle preghiere hanno chiesto rispetto, pace, libertà, amicizia ma anche vedere il proprio “amico in carrozzina giocare felice come tutti”, “un lavoro per papà”, “la guarigione per un compagno di scuola”. Il tema della pace è stato centrale e lo stesso parroco di Gerico, padre Mario Hadchicy, con la sua testimonianza ha voluto ricordare che “tutti i bambini di Terra Santa, che non possono muoversi liberamente, che crescono nell’inimicizia, separati da muri non solo di pietra ma anche mentali, i più difficili da abbattere. La loro preghiera oggi è quella di crescere nella libertà, nel rispetto dei loro diritti elementari, nella tolleranza e nella convivenza. Tutto questo ancora manca in Terra Santa ma solo i bambini possono costruire un futuro di pace per questa regione. Facciamoli crescere nella libertà e nell’amicizia e ci sarà pace”, è stato l’appello conclusivo del parroco.

 

Pubblicato in 2013
Mercoledì, 19 Giugno 2013 14:24

Attualità: Rapporto sulla pace nel mondo

19 giugno

 

Global Peace Index 2013Il Global Peace Index è stato presentato a New York dall'Istituto per la pace e l'economia. Il rapporto, che ha analizzato e sintetizzato dati, fatti e tendenze relativi a 162 Stati, propone una classifica mondiale che pone l’Africa sopra il Medio Oriente, l’Asia meridionale e perfino la Russia: dall’Afghanistan alla Siria i conflitti armati continuano e si inaspriscono, ma a sud del Sahara le cose sembrano andar meglio.  

L'indagine evidenzia che nel 2012 l’area sub-sahariana, nel suo complesso, è stata più in pace del Medio Oriente, del Nord Africa, dell’Asia meridionale, della Russia e dell’Eurasia. Tale miglioramento è spiegato con dinamiche economiche. In fondo alla graduatoria dell’area sub-sahariana ci sono Somalia, Repubblica Democratica del Congo e Repubblica Centrafricana, Paesi coinvolti ancora da conflitti armati e violenze. L’Africa è però molto altro, come confermano i buoni piazzamenti delle Isole Mauritius, del Botswana e della Namibia ma anche i progressi di vicini storicamente difficili. Il giudizio generale non impedisce ai ricercatori di riconoscere come in diversi Paesi dinamiche economico-sociali o tensioni di carattere politico, abbiano messo la pace più a rischio che in passato. È il caso del Burkina Faso, dove l’aumento del costo della vita e l’inadeguatezza dei servizi garantiti dallo Stato sono stati all’origine di manifestazioni e disordini; o della Repubblica Centrafricana, dove lo scorso anno c’erano già gli ingredienti della crisi sfociata a marzo nella caduta del presidente François Bozizé.

Inoltre, secondo il Global Peace Index, tra il 2008 e il 2012 nei cinque continenti la pace è “diminuita” del 5%. Una regressione alla quale hanno contribuito i combattimenti e gli attentati in Somalia ma anche e soprattutto la guerra in Afghanistan e il conflitto civile cominciato in Siria nel 2011. Di sicuro, la violenza non ha solo conseguenze umanitarie. Nel rapporto si calcola che la pace vale ogni anno l’11% del Prodotto interno lordo mondiale, più o meno 9460 miliardi di dollari.

GLOBAL PEACE INDEX - ed. 2013 

Pubblicato in 2013