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29 dicembre

 

anteprimapuzzle2 3112014E' online il PUZZLE della Superiora generale per il mese di GENNAIO 2015:

 

Promuovere dinamiche di dialogo, partecipazione, condivisione, corresponsabilità, riconciliazione, progettualità, accoglienza, vicinanza, e favorire momenti di distensione e spazi di tempo per coltivare la fraternità.

 

(Dimensione sacerdotale: n° 17, pag. 49-50)

 

Leggi il contenuto del Puzzle di Gennaio

Pubblicato in 2014

 

 Approfondendo la Decisione sullo stile di vita Atti dell’XI CG

 

Promuvere dinamiche di dialogo, partecipazione, condivisione, corresponsabilità, riconciliazione, progettualità, accoglienza, vicinanza, e favorire moenti di distensione e spazi di tempo per coltivare la fraternità.

 

 

(Dimensione sacerdotale: n° 17, pag. 49-50)

 

Riprendiamo le riflessioni mensili, dopo la sosta di questi mesi, che è stata per noi provvidenziale, per la grande luce che ci è venuta dall’Assemblea generale e che arricchirà ancora di più il nostro approfondimento della Decisione sullo “stile di vita”.

Il “pezzetto” di questo mese ci è di grande aiuto, dato che in quasi tutte le nostre realtà, ci troviamo ad elaborare o rielaborare i progetti provinciali e locali, e anche, possiamo dire, i progetti personali.

È stata giustamente l’Assemblea generale, che ha invitato tutte le PSMC a riprendere un cammino di interiorità, di fraternità e di missionarietà, attraverso “nuove dinamiche” che ci aiutano ad attingere alla “fonte”, alla “sorgente”, che è Gesù, alla sua Parola. Siamo tutte invitate a sperimentare nuove “forme” di accesso alla spiritualità e alla fraternità, “disimparando” i vecchi stili per “imparare” le strade inedite dello Spirito Santo, per giungere ad una nuova maturità umana, spirituale e apostolica.

Il “puzzle” di oggi ci aiuta a riflettere su alcune di queste dinamiche che sono, inoltre, alla base della spiritualità, della comunione promossa dal Concilio Vaticano II e alla quale ci chiama con sollecitudine Papa Francesco.

- il dialogo: che non è soltanto dire parole, chiacchiere, informazione, ma fondamentalmente ascolto, comunicazione profonda e vera, dono, rispetto, reciprocità;

- la partecipazione: che non è soltantoessere presente”, maessere parte” viva, creativa, vitale della comunità e della Provincia;

- la condivisione: che non è solouso comune” o distribuzione, ma generosità, distacco, solidarietà, giustizia nell’offrire doni, pensieri, tempo, spazi, lavoro, gioie, pene, riuscite e sconfitte;

- la corresponsabilità: che non è solo fare ciò che “si deve” o ciò che “mi tocca”, ma che è essere personalmente responsabile della vita dell’altra, della comunità, della Provincia, del servizio apostolico e della vita della congregazione (senso di appartenenza!);

- la riconciliazione: che non è solo “sopportazione”, essere “in pace”, ma che è soprattutto perdono autentico, è offrire e offrirsi nuove opportunità di ricominciare, purificazione della memoria, docilità allo Spirito, fede e fiducia in sé e negli altri, altre;

- la progettualità: che non è solo organizzazione, ordine, ancora meno, rigidità di schemi e di iniziative, ma è tendere insieme verso il fine apostolico e carismatico comune, è uso giusto del tempo, dei doni di ognuna, delle risorse, evitando la dispersione e l’improvvisazione, che generano quasi sempre disagio e stanchezza;

- l’accoglienza: che non è solo “accettazione”, ma apertura di cuore verso l’altra/altro, saper farle spazio dentro al cuore, integrazione dell’alterità come diversità, libertà ed empatia;

- la vicinanza: che non è solovivere insieme”, ma è farsi “prossimo”, sensibilità, capacità di compatire con l’altra/altro, è parola e gesto opportuno, delicatezza e rispetto, intuizione e tenerezza materna;

In sintesi tutti questi atteggiamenti potrebbero esprimersi con un'unica parola: “AMORE”, di quello che ci parla Gesù: “dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13).

Ma, così come un seme ha bisogno di un “microclima” adeguato per poter germogliare, crescere e diventare una pianta o un albero, questi atteggiamenti hanno bisogno di un microclima comunitario” che favorisca la conoscenza reciproca, l’apertura e la fiducia. Quindi, non dovrebbero mancare nel nostro Progetto comunitario e personale, dei momenti concreti, sistematici e sereni per la “distensione e gli spazi per coltivare la fraternità”.

La nostra vita è già in se stessa attiva, e spesso sono proprio le tantissime attività ed impegni apostolici, che riempiono tutta la nostra giornata, tutta la nostra settimana, il nostro mese, il nostro anno… e rischiamo di vivere insieme, di fare molte cose (anche miracoli!), di correre per lavorare, correre per pregare, correre per la Messa, correre per mangiare… e nel correre… non “vedere” l’altra, l’altro che ci “sta accanto”.

Nella pag. 48 degli Atti XI CG si dice: “il senso della vita fraterna è la condivisione della propria esperienza di Dio nella fede, nella speranza e nella carità, degli ideali, degli obiettivi e dei fini apostolici e carismatici della comunità”.

Proviamo in questo mese, ad analizzare il nostro “ritmo” di vita, ad analizzare se il nostro “stile” e la nostra “organizzazione” favoriscono il vissuto di questi valori. Analizziamoci personalmente se siamo disposte a fare spazio all’Amore, a purificare “l’io egoico-bellico” che è in ognuna di noi, per diventare sempre di più “persone comunionali”. E proviamo ad avere il coraggio di “disimparare” qualcosa

Buona riflessione!

 

Pubblicato in Puzzle