Mercoledì, 30 Settembre 2020 13:15

La famiglia carismatica orionina si prepara ad accogliere la nuova Enciclica del Papa

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Si sta avvicinando il giorno per la presentazione del documento papale e i superiori generali dei FDP e delle PSMC hanno scritto un piccolo "vademecum" per prepararsi ad accogliere questo nuovo "dono" del Papa alla Chiesa.

“Si sta avvicinando la data in cui Papa Francesco ci farà dono della sua terza lettera enciclica. Come vi abbiamo già anticipato, vogliamo vivere questa festa di tutta la Chiesa anche come momento di famiglia orionina rimanendo uniti spiritualmente, in allegria, al Santo Padre”.

Scrivono congiuntamente Don Tarcisio Vieira, Direttore generale dei Figli della Divina Provvidenza e Madre Mabel Spagnuolo, Superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità.

“Vi pensiamo tutti già in azione - proseguono - per organizzare come diffonderla, farla conoscere, farla diventare interessante a tutte le persone che incontrate e per le quali donate la vostra vita. Il nostro amore per il Papa ci spinge ad essere attivi e creativi”.

“In attesa di conoscere il contenuto specifico della nuova Enciclica, ci permettiamo – aggiungono -  di passarvi due righe scritte da Andrea Tornielli, Direttore editoriale del Dicastero Pontificio per le Comunicazioni, in un suo articolo sul sito internet “Vatican news”: Viviamo in un tempo segnato da guerre, povertà, migrazioni, cambiamenti climatici, crisi economiche, pandemia: riconoscerci fratelli e sorelle, riconoscere in chi incontriamo un fratello e una sorella; e per i cristiani, riconoscere nell’altro che soffre il volto di Gesù, è un modo di riaffermare l’irriducibile dignità di ogni essere umano creato a immagine di Dio. Ed è anche un modo per ricordarci che dalle presenti difficoltà non potremo mai uscire da soli, uno contro l’altro, Nord contro Sud del mondo, ricchi contro poveri. O separati da qualsiasi altra differenza escludente.

“Con la tempesta - aveva detto Francesco - è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri ‘ego’ sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli”. Il tema centrale della lettera papale è questa “benedetta appartenenza comune” che ci fa essere fratelli e sorelle. (Qui trovate l’articolo).

“Permetteteci, - sottolineano - quindi, di invitarvi di nuovo ad approfondire, promuovere e sostenere il Magistero ordinario di Papa Francesco. È il nostro servizio all’unità della Chiesa. Ciascuno di noi può meditare in anticipo sulla fraternità e l’amicizia sociale con tutte le persone del mondo, preparandosi a condividere i contenuti nelle riflessioni comunitarie, in quelle che di sicuro si organizzeranno tra congregazioni diverse o a livello diocesano, ma anche nelle équipe pastorali e con tutti i fedeli laici, intessendo un proficuo scambio con i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, partecipando al dialogo ecumenico e interreligioso e interagendo con le Istituzioni civili e con le personalità politiche”.

“La Provvidenza - continuano - ha fatto sì che avvenisse anche una curiosa coincidenza: il 4 ottobre, oltre che essere la festa di San Francesco d’Assisi, santo a cui la lettera si ispira, è anche la XXVII Domenica del tempo ordinario e il vangelo del giorno ci riporta la parabola dei vignaioli infedeli ai quali il Padrone (Dio) ha affidato la sua amata vigna (il creato). Essi si sono creduti padroni ed hanno creduto che i frutti fossero solo per il loro interesse e godimento personale. Che analogia forte con quanto sta avvenendo oggi nel nostro rapporto con la natura e le sue risorse. È un’ulteriore occasione per riflettere.

“Il 3 ottobre - concludono - è vicino e il nostro cuore è già ad Assisi in attesa della firma del Papa e il 4, la nostra mente sarà vigile in internet in attesa del testo ufficiale da meditare (alle ore 12 di Roma).

Vi abbracciamo tutti e animati da quella “fraternità e amicizia sociale” a cui ci invita l’Enciclica, preghiamo gli uni per gli altri, e per tutti coloro con i quali condividiamo la nostra casa comune”.

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Letto 915 volte Ultima modifica il Giovedì, 01 Ottobre 2020 10:21

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