Il Giubileo della Famiglia Carismatica Orionina ha riunito a Roma circa seicento pellegrini provenienti dalle diverse realtà dell’Opera fondata da San Luigi Orione, vivendo tre giorni intensi di fede, comunione e memoria carismatica.
L’arrivo dei pellegrini e l’inizio del cammino di speranza - La prima giornata si è aperta con l’accoglienza dei gruppi e i momenti introduttivi che hanno dato il tono al pellegrinaggio: un viaggio comune “con Don Orione, pellegrini di speranza”, vissuto come un’occasione per rinnovare l’unità di una famiglia carismatica dai molti volti e culture. Le attività hanno preparato spiritualmente i partecipanti all’evento centrale del Giubileo.
L’incontro con Papa Leone XIV, cuore del Giubileo - Il secondo giorno ha visto il momento più atteso: l’udienza in Piazza San Pietro con Papa Leone XIV. Dopo il passaggio in papamobile, il Pontefice ha incoraggiato gli orionini a custodire il “fuoco dell’amore di Dio” e a non confondere la pace con la semplice tranquillità:
la vera pace è dinamica, brucia come un fuoco e spinge a prendere posizione contro ingiustizie e disuguaglianze. Sperare significa non accettare che le cose rimangano come sono.
Dopo la benedizione, i pellegrini hanno attraversato la Porta Santa, compiendo il gesto simbolico del Giubileo.
La Messa conclusiva e il richiamo alla memoria del 1925 - L’ultima giornata si è aperta con la Santa Messa al Teatro Ghione, presieduta da Mons. Giovanni D’Ercole, insieme a numerosi sacerdoti della Famiglia Orionina. Nell’omelia, il Vescovo ha ricordato il Giubileo come cammino verso la “casa del Signore”, luogo di unità dei popoli, e ha sottolineato come l’Eucaristia sia sempre incontro tra cielo e terra.
Ha richiamato anche il Giubileo del 1925, durante il quale Don Orione rinnovò pubblicamente la sua totale fedeltà al Papa e la sua missione caritativa in un tempo segnato da crisi e conflitti.
Alla fine della celebrazione, il Direttore generale p. Tarcisio Vieira ha letto un testo storico di Don Orione rivolto a Pio XI, riportando la famiglia carismatica alle sue radici spirituali.
Sintesi del messaggio di Don Orione: Nelle sue parole a Papa Pio XI, Don Orione esprime: umiltà profonda: si presenta come figlio piccolo e povero davanti al Papa; amore filiale al Pontefice: “venimus Romam videre Petrum”, siamo venuti a Roma per vedere Pietro; obbedienza totale: promessa di fedeltà “fino all’effusione del sangue”; missione di carità: portare ai piccoli e ai poveri la misericordia di Cristo; unità con la Chiesa: chiedere la benedizione per continuare a essere “strumenti umili” al servizio del Vangelo e della Provvidenza.
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