Venerdì, 01 Settembre 2023 07:32

“E io avrò cura di te!”: riflessione sulla vocazione e missione di medico.

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Inaugurazione del Reparto di Senologia di Tortona Inaugurazione del Reparto di Senologia di Tortona

Quanto è bello e rassicurante sentirsi dire con le parole, i gesti, le attenzioni: “Avrò cura di te!"

La “Cura” è una delle grandi sfide del mondo d’oggi, per imparare a vivere e sperimentare la bellezza di essere semplicemente umani, di amare ed essere amati; per sperimentare le declinazioni di quell’Amore di cui tutti noi abbiamo sete, desiderio, nostalgia struggente…; quell’abbraccio uni versale che diventa personale nell’incontro con l’altro, nella concretezza della relazione con un “tu” così simile e così diverso da te!

In questi ultimi mesi ho avuto al gioia di sperimentare da vicino “la cura”da parte di una donna, un medico, che nella mia “fragilità”, mi ha fatta sentire “speciale”. Prendersi cura degli altri richiede tempo, attenzione, competenza, empatia, capacità di ascolto, sensibilità…

 Mi riferisco alla dottoressa Maria Grazia Pacquola, attualmente Direttore sanitario della nostra RSA di San Sebastiano Curone e soprattutto, grande amica delle Suore e di tutta la Famiglia orionina.

A lei ho chiesto una breve riflessione sulla sua vocazione e missione di medico da tanti anni!

Sr M. Chiara Pilota

FARE  IL MEDICO, ESSERE MEDICO.

Ormai sono felicemente in pensione da quasi quattro anni, dopo aver svolto la mia attività come medico ospedaliero di struttura pubblica in un reparto (o Struttura operativa, come si dice adesso) di Chirurgia generale e oncologica di un ospedale periferico del Nord.

Mi è capitato di leggere recentemente una frase di Marcel Proust: “Gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati”.

E devo dire che sono d'accordo.

Ricordo ancora le giornate e le serate fino a mezzanotte passate a studiare all'università per “mettere fieno in cascina” come si suol dire e come raccomandavano i nostri docenti.

Poi gli inizi della professione, in corsia, in sala operatoria, scoprendo giorno per giorno l'importanza del “fattore umano”, cioè del paziente nel guidare le scelte di cura, le proposte, lo stile, il linguaggio, l'atteggiamento, il tempo, la postura, l'ascolto, l'accoglienza...

E' stato un percorso davvero impegnativo ed affasciante, spesso faticoso e pesante ma non è mai stato deludente, neanche di fronte alle sconfitte: i pazienti ti davano la forza di andare avanti e di dare un senso alla professione.

Per questo li ringrazio, per questo sono contenta di aver fatto il medico; spero che anche i miei tanti pazienti possano dire o pensare la stessa cosa, con buona pace di Winston Churchill che disse, parafrasando un celebre detto:
“Una mela al giorno toglie il medico di torno. Basta avere una buona mira”

Maria Grazia Pacquola

Letto 330 volte Ultima modifica il Martedì, 14 Novembre 2023 09:19