Venerdì, 01 Febbraio 2013 15:04

Un “pezzetto” al mese per “Instaurare omnia in Christo” - FEBBRAIO 2013

 

Approfondendo la Decisione sullo Stile di Vita Atti dell'XI CG


Imparare alla scuola del Maestro il Suo stile umano e dialogante, che va incontro all’altro,
che legge con visione sapienziale i segni dei tempi e risponde con audacia profetica
ai gemiti del suo popolo con speranza, fiducia e gioia.


 (Dimensione profetica: n° 2 – pag. 45)


L’orizzonte cristologico, nel quale ci ha situato il numero precedente, si impara unicamente “alla scuola del Maestro”. Il nuovo stile di vita non è altro che lo “stile” del Maestro, lo “stile” di Gesù. È quella “bellezza sempre antica e sempre nuova” che scoprì Sant’Agostino e che determinò la sua conversione.

Ma questo numero della Decisione ci da delle indicazioni molto chiare: “imparare il Suo stile umano”. Gesù è l’incarnazione umana del Verbo, è l’umanizzazione di Dio e la divinizzazione della persona umana. In Gesù non ci sono dualismi, contrapposizioni né ambiguità… Gesù è vero Dio ed è vero uomo! In Lui, l’amore di Dio per l’umanità ha raggiunto la sua espressione suprema: “il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini” (Fil 2,6-7); Gesù si è fatto uno “di” noi, uno “con” noi elevando la nostra natura umana alla sua massima dignità.

Quindi, parlare dello stile “umano” di Gesù è parlare dei sentimenti e degli atteggiamenti che le sono propri. Saremo più sante, quanto più umane ad immagine dell’umanità di Gesù; saremo più umane, quanto più sante ad immagine della santità di Cristo.

Ma il testo continua dicendo: “imparare il Suo stile dialogante”. In questo senso Gesù ci insegna il vero “dialogo” con Dio e con l’uomo, che nasce dalla capacità di “ascolto/silenzio” di fronte a Dio e all’altro. In Gesù l’atteggiamento di “dialogo” delinea uno stile di “relazionarsi” con Dio e con gli altri. Spesso noi parliamo, proferiamo tante parole, tanti discorsi, alle volte anche tante sentenze, opinioni, consigli… di fronte a Dio e agli altri, però esercitiamo poco, molto poco, il vero dialogo. Abbiamo grande difficoltà di rimanere in silenzio e ascolto di fronte alla sorella, al fratello, al bambino, al povero, all’anziano, di fronte agli eventi, alla storia… grande difficoltà di ascoltare libere da pregiudizi, da risposte pre-concepite e stereotipate, senza impazienza, senza premura… Abbiamo veramente bisogno di “imparare alla scuola del Maestro”, lo svuotamento e la libertà, che sono l’unica porta che ci apre a Dio e all’altro. È l’atteggiamento di silenzio e di dialogo di Maria nell’Annunciazione, nella Visitazione, a Cana di Galilea, ai piedi della Croce, nel Cenacolo con i Discepoli…

Perciò lo stile dialogale è uno “stile che va incontro all’altro” non “contro” l’altro. Tutto ciò che ci allontana dall’altro o ci divide è estraneo allo stile umano e dialogante di Gesù, allo stile di Maria e, per noi, allo stile di Don Orione, che è stato un santo di una squisita umanità e sensibilità storica e di una capacità di ascolto e di dialogo edificanti.

Allora, se riusciamo a modellare in noi una “personalità umanizzante e dialogale” potremo sviluppare “l’occhio sapienziale”, la sensibilità di fronte alle nuove povertà e ai segni dei tempi, la prontezza per venire incontro ai gemiti del popolo e attualizzare, con senso profetico, il nostro Voto di Carità: essendo “nella Chiesa un segno vivo, vitale ed esemplare della carità di Dio” (Cost. Art. 46) e “rispondendo con rinnovata audacia, con speranza, fiducia e gioia” alle sfide di oggi.

 


 

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