Lunedì, 06 Maggio 2013 15:41

MORIRE D'AMORE

68 anni fa moriva il “facchino di Dio”
 

di GIULIA PROVINCIALI


“Se è per uscire di qui io voglio andare a morire tra i poveri, all’Istituto di Borgonuovo. Là ci sono tanti ragazzetti senza nessuno, abbandonati, raccolti dalla Provvidenza. Voglio morire attorniato da quei figli, in una casa che vive e pratica la povertà!”: è l’insistenza di chi lo ama, a spingere don Orione ad una affermazione come questa, così coerente con la sua vita. “Avete tante case sulla riviera ligure: è la Provvidenza”, insiste il medico con don Sterpi, infatti, verso i primi giorni del marzo del 1940, le condizioni di salute di don Orione si erano palesemente aggravate, tanto che si ritenne opportuno disporne il trasferimento a Sanremo, convinti che il clima e l’aura potessero in qualche modo giovargli, conciliando, per così dire, un forzato riposo al quale spesso e volentieri don Orione si sottraeva: “Ora... Mi vogliono mandare a Sanremo, perchè pensano che là, quelle aure, quel clima, quel sole, quel riposo possano portare qualche giovamento a quel poco di vita che può essere in me”, ribadisce il “facchino di Dio” nell’“Ultima Buona notte”, l’8 marzo 1940.  (continua...)

 


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